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3 Dic

Il pranzo della Domenica

è… un pranzo dalle RADICI IRPINE.

Quando qualcuno è assente a pranzo – per i motivi più diversi – il posto vuoto attorno alla tavola lascia sempre un po’ d’amaro in bocca, tanto che per una famiglia, soprattutto quando numerosa o allargata, il menù più saporito è quello che comincia con una constatazione: “Che bello, oggi ci siamo tutti!”.
Il mondo è a tavola, ma la tavola è anche il nostro piccolo mondo, dove si sceglie se servire o servirsi, se ascoltare o ascoltarsi. Decidiamo anche chi farvi entrare e “aggiungere un posto a tavola”, magari per un amico , o per un amico degli amici, diventa una ricchezza in più.
“Nessuno deve alzarsi prima che tutti abbiano finito la frutta!” non è solo un’indicazione dietetica. Prolungare la permanenza a tavola, senza la fretta di fiondarsi di nuovo al computer o in altre faccende, consente di non troncare il dialogo, tiene aperto lo spazio per le parole non ancora dette.
Fermarsi a tavola senza fretta almeno la domenica rende i giorni più lieti: a tavola si vive la festa, la libertà dall’orologio e dalle occupazioni.

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